Come siamo fatti e come funziona la nostra visione – Parte II – I PRINCIPI BASE DI UNA CORRETTA VISIONE

A prescindere dalla lunghezza assiale, i principi base di una corretta visione sono

 

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MOVIMENTO

Senza movimento l’occhio sarebbe cieco e gli occhi si muovono solo grazie ai muscoli estrinseci. Meno movimento c’è meno dati arrivano al cervello. Quando si fissa lo sguardo l’immagine comincia di fatto a svanire (i fotorecettori si scaricano) partendo dalla periferia e poi, via via, fino ad arrivare al centro.

saccadeInvece, più aumentano i movimenti saccadici (si guarda per punti) più aumentano i pezzi del puzzle per costruire l’immagine.

 

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CENTRALIZZAZIONE

Se la luce non colpisce il punto giusto della retina, la fovea centralis (ricca di fotorecettori adibiti a colori e dettagli), il cervello riceverà immagini poco dettagliate; questo è molto frequente nei miopi.

 

 


RILASSAMENTO

In stato di stress si crea tensione che irrigidisce tutti i muscoli del corpo, occhi compresi. E gli occhi rigidi si muovono più lentamente e con più fatica. Anche l’accomodazione ne risente.
Una delle azioni primarie per iniziare a rilassarsi è imparare a RESPIRARE di diaframma. Altre tecniche per il rilassamento possono essere: pratiche Bates (come palming dondolii ecc.), meditazione, divertirsi, svagarsi, e chi più ne ha più ne metta.

 

 

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BINOCULARITA’

Siamo dotati di un sistema visivo binoculare e se non c’è una corretta coordinazione e fusione fra occhio destro e sinistro si ha una immagine talvolta solo poco chiara, talvolta sdoppiata. Al contrario, con un’ottima collaborazione si può aumentare il visus in binoculare.

 

 

 

MEMORIA-RICORDO-INTERPRETAZIONE

Ogni volta che osserviamo qualcosa entra in gioco la nostra interpretazione, in base a ciò che ricordiamo e consociamo. Se osserviamo qualcosa di sconosciuto lo vediamo un po’ peggio, non lo riconosciamo, e ci sembra una cosa strana e talvolta inquietante. Quando invece siamo in un luogo conosciuto, o osserviamo qualcosa che ci è noto, vediamo meglio perché il cervello completa in automatico pescando dal proprio data base visivo.


Nei prossimi articoli approfondirò uno per uno i punti appena accennati.

Ora, alla fine di questa seconda parte, ti lascio con alcune riflessioni:

  • Quando ci mettono gli occhiali per la prima volta, perché non ci misurano la lunghezza assiale per assicurarsi che si tratti di miopia assiale?
  • Perché non tutti verificano se vi è uno spasmo accomodativo in atto?
  • Perché non tutti ci rilasciano istruzioni per come usare gli occhiali?
  • Perché nessuno si fa problemi a mettere gli occhiali o ad aumentare le diottrie, ma quando è ora di abbassare la gradazione, anche se dagli stessi soliti esami risulta che vediamo meglio, succede spesso che trovino mille scuse per non ammettere che sia possibile?

In risposta a queste, e ad altre domande, non mancherò in futuro di scrivere un articolo per gli scettici. 

ARIANNA PIVA

Edited by Andrea Tessarin

Ogni articolo è frutto di mie personali ricerche ed esperienze, quindi potenzialmente soggetto a revisioni qual ora trovassi informazioni o spiegazioni migliori o sperimentassi qualcosa di diverso.

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