RECENSIONE (un po’ romanzata) del LIBRO PREFERISCO VEDERCI CHIARO di Loredana De Michelis


Qualche mese fa una cara amica di avventure visive (ciao N.R.!), mi ha regalato questo libro che avevo sentito nominare spesso e da diversi anni. Sinceramente il titolo non mi attraeva e nemmeno la copertina, così non l’ho mai acquistato.

Anche dopo il buon parere e il regalo della mia amica N. continuavo ad avere il rifiuto nel leggerlo. Ero però contenta di avere un altro bel libro sulla rieducazione visiva e averlo ricevuto in regolo mi aveva alleggerita dal pensiero di un possibile spreco di soldi e tempo per un libro che temevo non mi sarebbe piaciuto.

Alla fine mi sono decisa, pur di non studiare le dispense di Naturopatia (gli esami mi hanno sempre fatto questo effetto…faccio tutto pur di rimandare lo studio), ho preso finalmente in mano questo libro “giallo azzurro” e ho iniziato a leggere.

Beh, cara Loredana…se mi stai leggendo, il tuo libro è stupendo! Peccato davvero per la scelta del titolo e la copertina poco attraente che mi hanno sempre fatta ritrarre dal leggerlo… Mai giudicare dalla copertina, ok, ma almeno un po’ di studio dell’estetica ti prego J

Spero che ora questa recensione invogli qualcun altro a leggerlo perché ne vale davvero la pena.

Nella prima parte mi sono emozionata nel trovare le sue avventure di bambina curiosa: quello che ha sperimentato lei da piccola con gli occhiali degli altri bambini scommetto che non l’ha mai fatto nessun oculista, ottico o optometrista (Bates l’ha fatto!? In quel modo?).

La descrizione di cosa fanno gli occhiali alla percezione visiva su un emmetrope è davvero interessante (Loredana è sempre stata emmetrope) e io l’ho provato durante i miei lunghi anni da miope elevata, vedevo delle differenze incredibili da occhiale a occhio nudo, da lente a contatto a occhiale.

Mi sentivo molto spiazzata nel vedere queste differenze e nessuno capiva; ti dicono che devi solo abituarti… Vero ci si abitua, ma il disagio rimane SEMPRE.

Vi invito a leggere queste esperienze da avventuriera visiva come era Loredana… e il suo percorso di emmetrope curiosa, diventata poi da adulta educatrice visiva del metodo Bates. Le esperienze dirette sono le insegnanti più grandi. Ti aiutano a vedere particolari a cui raramente si da importanza e a comprendere di più di se stessi, degli strumenti che si usano (gli occhiali in questo caso) e delle persone che li usano (gli ametropi –miopi, ipermetropi, astigmatici-).

Il libro prosegue con osservazioni davvero acute, partorite certamente da una mente brillante e sensibile, su come funziona la vista umana e non solo l’anatomico e la fisiologia (questa la potete imparare meglio nel libro di De Angelis).

L’unica critica che posso fare è sull’osservazione delle scimmie che si spulciano da vicino per lunghe ore scartando la teoria dell’iper-accomodazione troppo superficialmente: non lo fanno x 12-16 ore di fila, non lo fanno con luce artificiale, non lo fanno su lettere e superfici bidimensionali, non lo fanno su schermi luminosi, non lo fanno sotto stress da prestazione… L’iper-accomodaizone non sarà l’unica causa ma non credo sia da scartale così velocemente.

Fra le varie osservazioni ci sono i racconti di alcuni suoi pazienti (lei è psicologa)…quello che succede in quello studio è davvero curioso e stimolante, ti fa capire QUANTO NON SAPPIAMO DELLA NOSTRA VISTA.

Nel libro sono compresi esercizi per il corpo (posizioni yoga), per gli occhi (stretching, convergenza, fusione binoculare), massaggi, e gli strumenti.

Leggetelo, è leggero e scorrevole…e imparerete qualcosa di nuovo sui vostro occhietti 😉

Alla prossima recensione!

Arianna Piva

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