Libertà e indipendenza visiva

75enne

Cari amici e a care amiche, oggi voglio condividere con voi una esperienza e un pensiero scaturito da questa esperienza. Qualche giorno fa ho conosciuto un uomo di 75 anni che vedeva tutto da vicino e da lontano.

Ha vissuto sui colli tutta a vita… ore ore al giorno all’aperto. Non ha nemmeno la quinta elementare ma è completamente indipendente e soprattutto vede! vede tutto senza occhiali!

Allora mi sono venuti in mente altri casi di persone che apparentemente hanno una vista perfetta e io credevo vedessero davvero tutto… poi invece ho scoperto che non era così, ho scoperto che tutti hanno un live difetto se lo si vuol trovare.

Bates diceva che la vista è variabile. E’ soggetta alle variazioni del nostro sistema nervoso, emozioni ecc..  E oggi sappiamo che è così, l’immagine non è quasi mai perfetta quando arriva sulla retina. È il nostro cervello che la aggiusta con decine o centinaia di immagini incamerate in pochi secondi.

Allora lì mi sono chiesta, ma è davvero importante che quest’uomo abbia una vista perfetta? E cos’è la vista perfetta? Chi lo stabilisce che lui ce l’abbia o meno? Possibile che una macchia o una tabella possano decidere della nostra libertà quando magari nella nostra vita va tutto benissimo così senza occhiali?

Devi sapere che alcuni oculisti prescrivono occhiali per presbiopia seguendo una tabella in cui ad ogni età corrisponde un tot di diottrie…
Io credo che questa sia follia. Pochi ti chiedono se vedi bene nella tua vita quotidiana, quali difficoltà hai, la tua storia visiva… ma solamente per come appari su una tabellina.

Lo stesso vale per la miopia, perché una tabella statica al buio in monoculare diventa più importante di come io sto e come vedo nella mia vita quotidiana? Conosco molte persone che vedono tutto anche se alla tabella risultano avere solo 3/10 di notte e 6 di giorno (attenzione che decimi e diottrie non sono la stessa cosa). Perdono alcuni dettagli ma non perdono la profondità e distinguono benissimo le varie forme a distanza.

Un oculista un giorno mi scrisse che nel suo studio arrivò una persona anziana che diceva di vedere benissimo. Alla tabella però risultò vedere solo 6/10 e l’oculista pensò che si fosse abituato a vedere così e quindi non conoscendo la vista perfetta credeva di vedere bene.

Ma non è sempre così. In anni di lavoro sulla mia vista ho scoperto che c’è un abisso fra i 6 decimi di una persona con occhi viziati e i 6 decimi di una persona con gli occhi nel loro pieno potenziale. Ho scoperto che i decimi risultano gli stessi ma la qualità visiva e di vita delle 2 persone non sono paragonabili.

Chi ha gli occhi viziati dagli occhiali o dall’iper-accomodaizone e legge 6 decimi vede molto male e si sente molto a disagio, non distingue nulla di nitido oltre un metro, mentre chi ha gli occhi allenati o non viziati, con 6 decimi vede tutto ciò che serve e molto nitidamente anche a distanza! Perde solo i dettagli quando c’è poca luce.

Io dico “chi se ne importa se quell’uomo o altre persone vedono 3, 6 o 10 decimi… l’importante è che loro stiano bene, che siano liberi e facciano i loro lavori senza problemi, che vivano la loro vita senza il pensiero né il disagio di una vista sfuocata, e senza trovarsi in difficoltà”.

È davvero importante leggere l’ultima o le ultime righe della tabella? Credi che sia questo a darti la sicurezza e il benessere? La vista ha molte altre caratteristiche che ci permettono di valutare e comprendere il mondo che ci circonda: tridimensionalità, distinzione di forme e distanze, capacità di fissare un punto in movimento e molto altro… Tutte qualità ce si possono valutare solo nella nostra vita quotidiana.

Non dico che dobbiamo accontentarci di vedere poco, ma che forse c’è una esagerazione nella corsa all’occhiale e che questo ci sta ingabbiando mentalmente e psicologicamente. Ci toglie libertà e benessere. Perché più usiamo gli occhiali più ci rendiamo conto che diventa una necessità e non riusciamo più a stare bene senza, continuando poi a peggiorare in vista in salute e in disagio.

Seguendo questo filo logico, voglio raccontarti cosa è davvero importante per me:

Ho vissuto anni nel terrore di ritrovarmi da qualche parte senza occhiali e di perdere anche le lenti a contatto. in quel periodo non ero in grado di ragionare lucidamente. Non riuscivo a pensare che se avessi avuto bisogno avrei potuto chiedere aiuto… no…. Nella mia mente c’era solo un pensiero: se perdo le lenti muoio… E così uscivo di casa ogni giorno con questo terrore, specialmente quando andavo all’università e in altre città da sola in treno o in auto.

E poi c’era la contraddizione, il paradosso che non uscivo mai con gli occhiali in borsa o nello zaino perché mi vedevo un mostro. Inoltre non ero in grado di tenere addosso un occhiale da -10 Diottrie, anche se era sottocorretto, mi dava molto fastidio (era sottocorretto perché ero arrivata fino a -11 e con -10 non vedevo più bene oltre il metro). Quindi da un lato avevo il terrore di trovarmi dispersa lontana da casa senza lenti, dall’altro temevo quasi più della morte il mostrarmi al mondo con i miei occhiali da -10, e tra l’altro non ero in grado di sopportarli all’esterno.

Per me quindi ciò che conta di più in assoluto è aver vinto questa paura ed essere riuscita a liberarmi degli occhiali nella mia vita quotidiana. Non mi sento più a disagio senza. Magari in alcuni momenti sì, ma non c’è assolutamente paragone con ciò che provavo un tempo.

Li uso solo quando davvero necessari, come la guida e altre circostanze in cui la luce scarseggia e devo relazionarmi con delle persone o quando mi ritrovo in luoghi sconosciuti e non posso seguire i tempi rallentati della mia vista naturale.

Per me ciò che conta è aver superato un ostacolo di vita molto grande, ed essere diventata libera dal terrore di morire senza occhiali e libera di scegliere quando metterli. Sono libera di godermi la vita senza occhiali, senza paura di perderli o romperli, o di ritrovarmi senza… Sono libera di apprezzare sia la mia vista sia il mondo che mi circonda perché è diventato tridimensionale e spesso vedo in modo davvero molto nitido, ma è una nitidezza che non c’entra nulla con quella data dagli occhiali, è molto più bella, pulita, ampia, cristallina… è anche difficile da spiegare a chi non ha ricordi della propria vista prima degli occhiali.

Chi arriva a questo punto del percorso inizia a vedere come un bambino che impara a conoscere il mondo, ti rendi conto che non stai più solo osservando con gli occhi ma stai sentendo la vista con tutto il tuo essere: mente, emozioni, sensazioni e così si riattiva il senso di piacere visivo, proprio come accade nei bambini…

la vista riacquista il senso della vita, ristabiliamo la comunicazione e la relazione d’amore fra il nostro mondo interno e il mondo esterno a cui partecipano tutte le parti di noi: corpo, emozioni, sensazioni.
Ed ecco che una sola valutazione davanti ad una tabella seduti e fermi su una sedia non potrà mai dirti come vedi davvero, si tratta di un test che mostra solo il nostro lato peggiore.

Ricordati che noi e i nostri occhi non siamo solo un numero scritto su un foglio, siamo molto di più, starà a noi lasciargli la possibilità di esprimersi nel loro migliore potenziale e lo possiamo scoprire solo lavorando sulla nostra vista in modo consapevole e amorevole.

Il compito di che ti propongo oggi è quello di iniziare a stare senza occhiali almeno 15 minuti al giorno, o 30 se puoi, e di osservare ciò che i tuoi occhi sono in grado di mostrarti: osserva la tua vista così com’è.
Per chi ha una miopia bassa ovviamente i tempi senza occhiali possono allungarsi, sempre nel rispetto della propria e dell’altrui sicurezza. Per chi ha miopie medie e forti si inizia con poco in momenti non pericolosi a casa propria.

E vi lascio con un ultimo messaggio:
Amate i vostri occhi e ringraziateli anche se avete una vista molto sfuocata, non incolpateli. Un giorno li capirete meglio e li amerete sempre di più e loro vi mostreranno qualcosa che mai vi sareste aspettati.

Questo articolo è una trascrizione di 2 messaggi vocali condivisi sul mio canale Telegram. Seguimi per ascoltarli e per le condivisioni future.

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