OSA per migliorare

Certe volte sembra di essere fermi nei miglioramenti e non si riesce a progredire.

Le domande da porsi sono descritte nell’articolo degli 11 errori che forse ti stanno impedendo di migliorare la vista. Uno di questi è quello della mancanza dell’RB.

Io non smetto mai di farlo, ma mi sono resa conto che certe volte è necessario anche osare…osare una sottocorrezione maggiore, insistere con la lettura al sole ad occhio nudo quando possibile (testo al sole ma non il viso se è estate) e scalare la gradazione degli occhiali in casa e poi provarli anche fuori di giorno.

Ora mi ritrovo ad esercitarmi con l’RB all’aperto con -3.50 e certe volte con -2.50 (in casa uso quasi sempre -3.50). Se fossi rimasta ferma al -4.50 non avrei visto progressi (progressi avvenuti grazie anche ad altre pratiche che faccio di rieducazione).

Allo stesso tempo vedo che stare ad occhio nudo non mi permette di centralizzare adeguatamente (troppo difficile), quindi utilizzo queste gradazioni anche se per me sono molto basse, che mi danno lo stimolo giusto per portare in fovea e vedere i particolari che mi circondano.

Ieri, guardando dal balcone con -2.50 vedevo quasi i visi delle persone che uscivano dal bar… (7 anni fa vedevo tutto sfuocato anche con occhiali da -10 -10.50). Nota: ora non ho una miopia di -2.50, ma lo uso per esercitarmi.

Attenzione: la vista con RB non è la stessa che si ha con correzione piena, ha dei lati migliori e dei lati peggiori.

osa-rb

I lati migliori sono i particolari finissimi che si riescono a vedere, la peggiore è che c’è sempre un po’ di nebbiolina e alone che abbassa i contrasti; si va da una nebbia come nella immagine qui sopra, fino a quasi non vederla. Dipende molto dalla miopia di partenza. Ma vedere i particolari finissimi è molto più bello che vedere bene dei contrasti anche solo leggermente sfuocati.

La finezza dei particolari ripaga ogni frustrazione da sfocamento, ma si deve essere costanti e si deve osare (quando la sicurezza propria e altrui non è in pericolo).

Potresti partire al mattino stando senza occhiali in casa e poi iniziare ad usarne di molto bassi quando hai bisogno di vedere meglio; con questa sottocorrezione ricorda di praticare il punto 1 dell’igiene visiva: guardare x punti, delineare, battere le palpebre, aiuterà la messa a fuoco con RB.

Altro che può aiutare: palming (vai al video di Andrea Rizzo), massaggi agli occhi, luce intensa in casa, ruotare la testa leggermente verso una spalla e poi l’altra, posizioni statiche, anche la fase C del CRB.

Quando si prende questo ritmo di RB con sottocorrezioni maggiori, si inizierà a stabilizzare la nitidezza con le sottocorrezioni con cui prima vedevamo sfuocato. Mai però fissarsi sulla nitidezza assoluta.

Ricordiamoci sempre invece che la VISTA E’ VARIABILE. Il miglioramento si vede quando la maggioranza del tempo vediamo nitido con una certa correzione, ma non per il 100% del tempo.

Inoltre ricordiamoci che la vista di notte e con luce artificiale non è mai come la vista di giorno: non esiste mai una sola miopia nella nostra giornata. La gradazione deve variare in base alla nostra vista, la quale si modifica principalmente in base alla luce e le emozioni.

Nel frattempo continua a seguire tutti i punti dell’igiene visiva, compresi gli esercizi di fusione binoculare (punto 7), in modo da mantenere sempre una buona coordinazione e fusione. Senza una buona fusione non è possibile continuare con i miglioramenti e non si riesce nemmeno a centralizzare correttamente sulle fovee.

Il lavoro sulla vista è lungo e richiede pazienza. Si possono avere periodi di full immersion e periodi fiacchi, ma mai mollare l’osso. Ve lo dice una persona che non è mai stata costante in vita sua…ma per le cose che mi interessano davvero non esiste presenza più costante di me.

Inoltre se si perde si può recuperare di nuovo. Questo è un potere in mano solo ad ognuno per se stesso, nessuno te lo può dare, nessuno te lo può togliere. Questo ti rende libero e responsabile.

Buona rieducazione!

Prossimamente l’articolo sui suggerimenti per come mantenere la costanza.

Arianna Piva

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